martedì 10 giugno 2014

Il Monte Nerone da Piobbico

Giro vario e interessante, suggestiva la vista della Balza Forata e ampio il panorama sui rilievi marchigiani, a sud Catria e Cucco, a nord la Valmarecchia. La Val d'Abisso, che si percorre per la gran parte del sentiero, merita sicuramente una visita.
Assolutamente deturpata, invece, la vetta del Nerone, con giganteschi ripetitori che impediscono di raggiungere la cima e i tralicci degli impianti di risalita di fianco ai quali procede l'ultima parte del sentiero.
Ciò posto, una volta giunti al Rif. Corsini si può anche scegliere di terminare la passeggiata, risparmiandosi la vista di una delle tante oscenità compiute in danno della montagna.

Accesso: Piobbico (PU)
Tempo di percorrenza: 5 ore
Dislivello: 1100 metri
Difficoltà: EE
Valutazione: ***


L'accesso al sentiero si trova nei pressi del paese di Piobbico, prima del quale (venendo dal Fosso dell'Eremo) si svolta a sinistra in corrispondenza di un cartello che indica il Santuario della Madonna dell'Abisso, dove si parcheggia.
Il percorso inizia proprio davanti al Santuario, indicato da un segnavia (direzione Rif. Corsini) dal quale si inizia a salire nella ripida vallata per comodo sentiero, raggiungendo in pochi minuti un vecchio mulino posto sul torrente.
Qui si attraversa il piccolo corso d'acqua e si continua a salire, intercettando poi il ruscello nuovamente durante la camminata.

La Val d'Abisso vista dal sentiero

La cascatella posta di fianco al vecchio mulino

La traccia è ben evidente e si procede all'interno del bosco, fino ad attraversare nuovamente il torrente in corrispondenza di una carrareccia che termina in un ampio spiazzo con tavolini, ormai in vista della Balza Forata.
Da qui si prosegue salendo, facendo attenzione a non perdere la traccia quando il sentiero interseca ancora una volta il ruscello. Non si deve salire seguendo una traccia che conduce ad uno sgrottamento, ma occorre traversare il fiume e risalire sull'opposto versante, in corrispondenza di un cavo d'acciaio, sopra il quale continua il sentiero (qualche bollo rosso).
Ora per svolte su traccia più evidente si giunge nei pressi della Balza Forata, con possibilità di arrivare (piccola deviazione) all'interno della caratteristica apertura nella roccia.

Dall'interno della Balza Forata verso la vetta del Nerone, ancora lontana

Sempre in salita si affronta un ripido canale per poi costeggiare lungamente e su terreno detritico (tornanti) la parete rocciosa, fin quando il sentiero non inizia a tagliare il pendio verso destra su terreno più pianeggiante.
Affrontati gli ultimi metri in mezzo ad una vegetazione più fitta si sbuca nei pressi del Rif. Corsini, in corrispondenza della strada asfaltata.

Le pendenze si addolciscono poco prima del Rif. Corsini

Da qui in breve si raggiunge la vetta, ormai ben visibile: salendo di fianco ai tralicci della funivia si intercetta una evidente traccia che con svolte conduce nel pendio sottostante la vetta e quindi ai deturpanti ripetitori installati su quest'ultima.
Bella, anche se in gran parte coperta dagli enormi tralicci, la visuale dalla cima, dalla quale si scorge in lontananza anche la forma inconfondibile del Sasso di Simone.

Panorama dal Rif. Corsini

Il piazzale posto poco sotto la vetta

Catria e Cucco in lontananza

Prati!

Il rientro può avvenire per la stessa strada o tramite altro sentiero, seguendo così un anello.
Dal Rif. Corsini, in questo caso, occorre scendere per prati fino ad intercettare una evidente traccia sul lato sinistro.
In alternativa è anche possibile seguire la linea di cresta posta sulla destra, dalla quale si ha una notevole visuale sulla Balza Forata (sentiero non segnato; ci si ricongiunge dalla cresta al sentiero "classico" scendendo per sfasciumi ripidi, attenzione).

Poco sotto il Rif. Corsini

La panoramica cresta, variante in discesa

Balza Forata

La traccia è adesso evidente e procede con svolte verso valle, tra mille cespugli di ginestra fioritissimi e profumatissimi.
Pittoresca la zona dei "Muracci", dove i ruderi di un antico castello sormontano la vallata sottostante.

I Muracci

Ginestre!

Striscianti incontri...

Da qui si continua a scendere, seguendo l'evidente traccia che in breve conduce ad una carrareccia, la quale diviene dopo poco asfaltata.
In corrispondenza di un tornante si seguono le indicazioni per il Mulino che, ora su sentiero, in pochi minuti conducono al rudere incontrato all'andata e quindi al parcheggio.

In rosso la variante di discesa

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