lunedì 14 marzo 2011

Cima del Redentore

La cresta più alta dei Sibillini, la seconda cima del gruppo, dopo il vicino Monte Vettore.
Panorami immensi a cavallo tra la valle del Lago di Pilato e il pian grande.
Percorso impegnativo che passa, per la seconda parte, su creste esposte. Con la neve è tosto, attenzione al ghiaccio e agli accumuli in cresta.

Accesso: Forca di Presta (GPS: 42.789921,13.260756)
Tempo di percorrenza: 5,30 a/r
Dislivello: 1000 m circa
Difficoltà: EE
Valutazione: ****


Il sentiero non è banale, tolta la prima parte (fino al Rifugio Zilioli) il resto passa tutto su una cresta aerea e affilata, molto battuta dal vento.
Si parte da Forca di Presta (1534 msl) seguendo il sentiero che porta alla Sella delle Ciaule, dove già dal basso si può vedere il rifugio.

Castelluccio nella nebbia

La prima parte verso la sella

Questa prima parte del percorso è tutta in salita, quasi nessun tratto pianeggiante dove riprendere fiato; in circa un paio di ore si arriva al rifugio senza particolari difficoltà, a parte l'ultimo ripidissimo tratto.
In giornate limpide salendo si può vedere persino il Gran Sasso, lo spettacolo del pian grande sommerso dalla nebbia è comunque assicurato.

Lo Scoglio dell'aquila

Nebbia sul Pian Grande

Neve e nebbia

Arrivati alla sella (2240 msl) si può respirare un attimo, aiutati anche dal forte vento che solitamente soffia in quella zona!!
Da qui si possono scegliere tre mete differenti: il lago di Pilato (sconsigliatissimo con la neve), la cima del Vettore e per ultimo la cresta ovest che porta fino alla Cima del Redentore, passando per la Punta di Pratopulito e per la Cima del Lago.

Monte Vettore

Pizzo del Diavolo

La cresta ovest

Scelgo di andare a sinistra, quindi di raggiungere la Cima del Redentore...in fondo è ancora presto e sul Vettore sono già stato...
La prima parte della cresta è la più affilata: fino a Punta di Prato Pulito (2373 msl) si cammina sul filo, stando molto in campana e guardando bene dove si mettono i piedi.

Filo di cresta

La valle del Lago di Pilato

Arrivati alla prima cima le difficoltà continuano: si sale sulla Cima del Lago, per poi scendere dall'altra parte in notevole pendenza, sempre su cresta.
Gli accumuli di neve a volte sono giganteschi, meglio camminare a debita distanza!
Sempre per la cresta - a destra il lago di Pilato ed il Vettore, a sinistra il pian grande - si prosegue verso la seconda cima dei Sibillini, a quota 2448 msl.

Panorami verso il Gran Sasso

L'ultima parte della cresta

Dalla Cima del Lago

Volendo si può anche proseguire, sempre su cresta, fino al Pizzo del Diavolo, o scendere a Forca Viola per passare dal Lago di Pilato e risalire per l'imbuto.
Castelluccio, dalla cima, sembra visto dal satellite; il panorama è eccezionale: si può vedere la valle del lago fino a Foce e l'imbuto per cui si passa andando dalla Sella delle Ciaule al lago di Pilato, ora coperto di neve.

L'imbuto sopra il Lago di Pilato

Foce

Castelluccio dalla Cima del Redentore

Disegni di neve

Il ritorno è per la strada fatta all'andata, quindi quasi sempre in discesa, unica difficoltà la risalita della Cima del Lago e l'ultima parte di cresta prima della Sella delle Ciaule.

Scala 1:25.000

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