domenica 17 marzo 2013

Pizzo del Diavolo, Canale Maurizi alla Punta Maria

Bellissima via, che sicuramente vale il lungo avvicinamento ed il lungo rientro necessari. Il canale si snoda nel mezzo del Pizzo del Diavolo, a dividere le strutture del Castello e di Punta Maria.
Spettacolare l'ambiente in cui si svolge l'intero itinerario, dalla valle del Lago di Pilato si risale in mezzo a torrioni fiabeschi e strettissimi canalini; le creste dominano invece tutto il rientro. 
Le difficoltà ovviamente variano in funzione delle condizioni della neve, si tratta in ogni caso di una lunga salita, dove eventuali ritirate potrebbero risultare abbastanza complesse (partire presto, il canale è esposto a Sud Est!!).
Noi abbiamo trovato neve fresca nell'avvicinamento ma buona, anche se non completamente trasformata, sulla via. Siamo saliti sempre in conserva senza trovare particolari problemi; volendo si potrebbero anche fare dei tiri di corda, proteggendo sulla roccia ai lati degli stretti canali che si salgono.

Accesso: Forca di Presta (GPS: 42.789921,13.260756)
Dislivello: 1300 metri
Tempo di percorrenza: 7,30 ore 
Difficoltà: AD
Valutazione: *****


Certamente l'avvicinamento per raggiungere la base del canale Maurizi non è dei più corti (più lungo e faticoso se con neve fresca). Da Forca di Presta si deve infatti prima raggiungere il Rif. Zilioli e poi scendere al Lago di Pilato (la via si vede già evidente alla Selle delle Ciaole). Attenzione alla zona delle "roccette" proprio sopra al Lago, dove potrebbe essere necessario disarrampicare con le picche per qualche metro.

Verso il Rif. Zilioli

La via vista dalla Sella delle Ciaole

Da qui si traversa ora la Valle del Lago, dirigendosi verso la base del canale; superato il faticoso zoccolo iniziale, si è all'attacco della via (da Forca di Presta abbiamo impiegato poco meno di 3 ore sin qui).
Una scarica di neve e ghiaccio ci da il benvenuto quando ancora non siamo arrivati, per fortuna che è ancora presto...
Si inizia a salire quindi  per il primo canale, non troppo pendente, abbastanza largo e immerso tra le splendide cuspidi brune del Pizzo del Diavolo.

Quasi all'attacco

Il primo canale

Dopo circa 150 metri il canale termina in un anfiteatro di guglie rocciose: sulla destra, un traverso abbastanza delicato (20-30 metri) consente di superare uno sperone e di immettersi nel secondo canale.
Secondo le relazioni sul traverso dovrebbe essere presente anche un chiodo, che non abbiamo visto, nè cercato, dato che abbiamo superato il traverso da slegati (con diverse condizioni di neve potrebbe essere però più duro).
Il secondo canale è molto stretto e divertentissimo, ripido il giusto per procedere tranquillamente in conserva. Questo canale termina dopo circa 80 metri in un piccolo slargo con una biforcazione.

Secondo canale

Verso il Lago di Pilato

Tralasciato il canale sulla sinistra, ci si dirige, con altro breve  traverso, verso destra, ad imboccare il terzo canale della via (con scarso innevamento probabili alcuni passaggi di misto), posto a ridosso di una crestina.
Questo ultimo canale è il più divertente, molto ripido e strettissimo, con una strozzatura ghiacciata, circa a metà, che noi abbiamo purtroppo trovato parzialmente innevata.

La strozzatura del terzo canale

Guglie

Superata la strozzatura, con altri 50 metri si esce sul ripido pendio terminale che in breve conduce alla cresta tra la Cima del Redentore ed il Pizzo del Diavolo, a pochi metri dalla vetta di quest'ultimo.
Guardando verso il basso, verso la via appena salita, non può non colpire l'intreccio di speroni, guglie e strutture, spruzzati di neve, che si ergono ai lati del canale.

Il pendio prima della cresta

Speroni

Pizzo del Diavolo

Ora bisogna dirigere, per il rientro, verso la Cima del Redentore, affrontando l'affilatissima cresta tra questa cima e il Pizzo del Diavolo.
Da qui, dopo uno sguardo allo straordinario panorama, si seguono le "creste del Redentore", con qualche saliscendi, fino a Punta di Prato Pulito, da dove si può scegliere se scendere al Rif. Zilioli o se tagliare verso Sud a intercettare il sentiero d'andata.

Le creste del Redentore

Il Pizzo del Diavolo

Castelluccio di Norcia e il Pian Grande

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