mercoledì 12 marzo 2014

Tristenbach, Riva di Tures

Cascata in ambiente fantastico e veramente tipico. In tutto conta 4 tiri di corda, tra i quali il secondo è un viaggio che vale sicuramente l'intera salita.
Rientro con doppie (non attrezzate) o con sentiero.

Accesso: Riva di Tures (BZ)
Tempo di percorrenza: 4 ore
Dislivello: 500 metri
Difficoltà: 3+
Valutazione: ****

In un inverno come questo, strano, quasi finto, forse solo il ghiaccio poteva essere la soluzione per toccare almeno un po'di freddo.
La destinazione è lontana ma invitante, Valle Aurina, Riva di Tures, alcune cose dovevano essere scalabili e così in effetti è stato.
Tristenbach si raggiunge con poco più di venti minuti di avvicinamento dal rifugio Jausenstation (ottimo il gulash), in parte seguendo la traccia di numerosi scialpinisti che frequentano la zona, in parte su uno stradello scolpito dal passaggio dei ghiacciatori.
Seguendo qualche indicazione per la "wasserfall" si arriva alla base del colatoio, da dove si vedono i primi tre quarti della salita.

Wasserfall!!

La cascata vista dall'attacco

Riparati da un masso sulla sx orografica ci imbraghiamo e prepariamo i materiali, il freddo c'è ma non è nemmeno intenso come ci aspettavamo.
Il primo tiro è il più facile, 2 secondo la relazione, e la somiglianza ad un canale appenninico mi fa partire in quarta per questi 25 metri di neve compatta alternata a catini di buon ghiaccio sui quali infilo comodamente qualche vite.
La sosta è appena alla fine del canale, sulla destra di chi sale, su due fix e cordone di calata.

Primo tiro

Dalla sosta del primo tiro

Da qui si scorge ora il tratto centrale e più bello della salita: un muro di sessanta metri di ghiaccio che sale ad incunearsi verso la forcella sommitale del colatoio.
Dalla sosta del primo tiro, attraversando (sciolti) una conca nevosa, si arriva in breve alla base della cascata.
Il tiro è un viaggio, sessanta metri pieni, quasi infiniti, circa 3+, fino a sostare molto scomodamente su viti e colonne. Bellissimo! (alcune relazioni indicano la presenza di una sosta, che invece non abbiamo trovato).

Lungo il tiro centrale, spettacolare!

Scomodissima sosta

Ora lievemente a sinistra per facile rampa, 15 metri, giungendo ad una comoda sosta a fix sotto una nicchia.
Per terreno più facile, ancora sciolti, si sale adesso per una cengia inclinata, che conduce ad una conca da dove è visibile l'ultimo salto della via, sopra un laghetto semighiacciato.
Qui il ghiaccio è più secco e duro, ma in pochi metri si è fuori dalle difficoltà (2+), sostando su uno degli alberi immersi nella neve.

Ultimo salto

Rifatte le corde, per la discesa si può continuare per traccia battuta fino ad intercettare una delle tante tracce battute in discesa dagli scialpinisti, con cui in breve si ritorna al punto di partenza.

Vette

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