domenica 6 agosto 2017

Corno Grande, Spigolo Sud-Est

Via dalle difficoltà contenute ma in ambiente bellissimo e tra i più suggestivi dell'appennino.
L'ambiente isolato, la necessità di cercare bene il tracciato e di integrare spesso le protezioni presenti, la rendono una bellissima salita di stampo alpinistico, anche se abbordabile anche per un quartogradista.
Per una ripetizione portare tutta la n.d.a., consigliato un assortimento di cordini e fettucce per le soste e per allungare le protezioni. Le soste presenti sono generalmente buone.

Accesso: Campo Imperatore (AQ)
Dislivello: 300 metri circa di sviluppo
Tempo di percorrenza: 3 ore la via
Difficoltà: IV+/V
Valutazione: ****


L'idea era quella di fare una via lunga, in ambiente di montagna, lontano da affollamenti.
Lo spigolo sud est del Corno Grande sembra perfetto, e la giornata ottima ci convince ad andare.
L'avvicinamento è abbastanza semplice: dal piazzale di Campo Imperatore si procede superando l'osservatorio astronomico, si arriva alla sella di Monte Aquila, si sale al Sassone.

Il Corno Grande con l'evidente spigolo sud-est

Da qui si supera il canale Moriggia-Acitelli e si procede verso il Bafile, senza arrivare però alle scalette. La via attacca in corrispondenza di una rampa ghiaiosa evidente, proprio in corrispondenza dello spigolo (chiodo).

L1: superare due risalti rocciosi, con facile arrampicata ignorare una prima sosta e raggiungerne una seconda, più in alto, con qualche attrito (40 m, III e IV)
L2: proseguire ancora, facilmente, per il filo dello spigolo, fin sotto il "naso", in corrispondenza di un marcato intaglio (40 m, III)
L3: dall'intaglio traversare decisamente verso sinistra, in leggera discesa, raggiungendo la base di un evidente e marcato diedro (35 m, III)
L4: risalire con bella arrampicata il diedro, affrontando un ultimo passo di ribaltamento finale per sostare su esile cengia (30 m, IV)

Il bel diedro di L4


L5: salire ancora per circa 20 metri fino a sostare su terrazzino (20 m, III)
L6: proseguire per facili risalti fino a sbucare in corrispondenza di un altro terrazzo, alla base del diedro chiave della via (30 m, III)


L7: salire il diedro (molti chiodi in loco, totalmente azzerabile) fino ad uscirne con ultimo delicato passaggio, proseguire poi più facilmente per placchette (25 m, V, poi IV)
L8: superare un breve diedro, poi uscire su bellissima placca sullo spigolo e proseguire con arrampicata stupenda (30 m, IV)

Ultimi sforzi


L9: ancora per facili placche fin quando è possibile sostare (50 m, III)
Superate queste ultime difficoltà il percorso diviene più facile, la progressione può anche avvenire in conserva fino ad arrivare in breve alla vetta occidentale.

Il rientro avviene per i classici itinerari della vetta occidentale del Corno Grande, la normale o la cresta nord-est, da preferire perchè meno affollata nelle giornate estive in cui sulla normale si forma calca.

Traffico sulla normale...

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