mercoledì 12 aprile 2017

Corno Piccolo, Variante alla Via del Camino di Mezzo

Quest'anno la tarda stagione riesce a regalare ancora ottime sorprese.
La direzione era all'inizio, genericamente, la nord del Corno Piccolo, l'intenzione quella di fare qualcosa di tranquillo su buona neve.
Alla fine, complice l'abbondanza di ghiaccio, ci siamo trovati a salire per una bella variante alla Via del Camino di Mezzo.
La linea percorsa credo sia salibile nelle condizioni da noi trovate solamente alla fine dell'inverno e comunque quando le prime scaldate consentono alla neve di creare ghiaccio di fusione.

Accesso: Prati di Tivo (TE)
Tempo di percorrenza: 5,30 ore a.r.
Dislivello: 650 m. fino in vetta
Difficoltà: D (2+ su ghiaccio)
Valutazione: ****


La funivia oggi parte tardi per motivi tecnici. Così passiamo una buona mezzora a guardare la nord cercando di metterci d'accordo sulla salita da fare; Sivitili, goccia, camino di mezzo. Sappiamo già che sceglieremo un po'a caso una volta arrivati alla base.
Dalla Madonnina iniziamo il traverso sotto la nord, dirigendoci verso il camino di mezzo. La neve a tratti è dura, a tratti sfondosa, non riusciamo a capire cosa troveremo nei canali della nord.
Arrivati sotto al camino di mezzo notiamo subito una bella colata che sale sulla sinistra dopo i primi metri del canale classico.
Sopra addirittura sembrerebbe continuare, ma per ora non ci pensiamo nemmeno, saliamo a vedere cosa si trova.
Parto per il primo tiro, un facile pendio che si strozza e prosegue nel canale. Finisco quasi 60 metri di corda per andare a sostare con due viti, sulla sinistra, su ghiaccio marmoreo.

Prima sosta su ghiaccio

Siamo due cordate, cinque in totale, e alla vista della breve colata sulla verticale della sosta decidiamo di proseguire per quella, tralasciando il canale del camino di mezzo.
Parto e salgo sulla destra della colata, piazzo un paio di viti e dopo circa 30 metri sono fuori dalle difficoltà (75°, pass. 80°). 

La prima bella colata salita

Ancora una ventina di metri di canale, più facile, e vado a sostare sulla destra, integrando con un chiodo a fianco di un chiodo trovato in loco.
Le possibilità ora sono due: continuare per il canale su difficoltà contenute o tentare la sottile linea di ghiaccio che corre sulla placconata alla nostra sinistra: non sembra difficile, solamente molto sottile.
Ci pensiamo un po'e decidiamo di provare.
Da sotto la cosa non mi sembra molto proteggibile, infilo un fittone alla base della colata e parto deciso.
I movimenti non sono difficili, sono solamente delicatissimi. Il ghiaccio è poco e le picche colpiscono la roccia, raschiano, bisogna incastrarle per avere un po'di sicurezza. Provo a infilare un friend, poi un chiodo, ma non trovo niente di buono, stringo i denti e continuo a salire. 

Riccardo sull'esile colata del terzo tiro

Finalmente in sosta!

Salgo così circa 40 metri di colata, bellissima, poi altri 10 circa di canale, prima di arrivare alle rocce sulla sinistra dove con qualche difficoltà riesco ad attrezzare una sosta smartellando.

Riccardo cerca posto per i suoi dadi

La lunghezza successiva conduce alla grande comba della nord, non senza qualche altro divertente passaggio su ghiaccio.
Sale Luca per una stretta goulottina, infila una vite sotto ad un ultimo salto e siamo fuori dalle difficoltà.

Luca sull'ultimo tiro

Arrivati alla comba siamo ancora convinti di arrivare in vetta, ma la neve ci fa cambiare idea dopo pochi metri: qui ha già battuto il sole ed è un pappone. Si forma lo zoccolo ad ogni passo e non è così presto come pensavamo.
Aspettiamo che escano anche gli altri e con un lungo traverso iniziamo a scendere dentro al canale del camino di mezzo.
Qui con tre doppie (la prima su chiodo, le altre su fix) arriviamo in breve alla base del canale, quindi alla stazione di valle dei Prati di Tivo.

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