lunedì 16 maggio 2016

Cima Tosa, Canalone Neri

​Non sono solito scegliere le salite in base alle difficoltà tecniche, anche sul facile si possono fare scalate eccezionali e passare delle giornate stupende in ambienti splendidi.
Da qualche anno ormai puntavo il Canalone Neri, di cui ricordavo bene l'impressionante linea, ammirata dal basso mentre al Rif. Brentei passavo per salire alla ferrata delle Bocchette.
La salita è una classicissima delle Dolomiti, per la vetta più elevata del Gruppo del Brenta, Cima Tosa: un pulpito spettacolare sul resto del massiccio e sulla vicina catena alpina.
La salita al Canalone Neri è un'ascensione particolare e suggestiva, anche se abbastanza faticosa, dove con difficoltà tutto sommato contenute si viaggia all'interno di un ambiente spettacolare e unico.
Anche se le difficoltà tecniche non sono mai elevate si tratta tuttavia di una salita da non sottovalutare: il dislivello è molto e la discesa per la via normale impegnativa.
Il consiglio è di partire molto presto per trovare migliori condizioni di neve ed evitare pericolose scariche dentro il canalone.
Portare doppia piccozza e corda, utile qualche fittone da neve e un paio di viti da ghiaccio. Necessario l'occorrente per la discesa in doppia.

Accesso: Madonna di Campiglio, Rif. Vallesinella
Tempi di percorrenza:
- 2.40 ore il primo giorno dal Rif. Vallesinella al Rif. Brentei
- 5 ore dal Rif. Brentei alla vetta di Cima Tosa
- 4.30 ore dalla vetta di Cima Tosa al Rif. Brentei
- 2 ore dal Rif. Brentei al Rif. Vallesinella
Dislivello:
- 600 metri dal Rif. Vallesinella al Rif. Brentei
- 1.200 per la salita a Cima Tosa ed il rientro per la via normale
Difficoltà: AD+
Valutazione: *****


Anche stavolta la partenza è alle sei del mattino al casello, destinazione Madonna di Campiglio.
Qualche ora di autostrada e siamo al parcheggio del Rifugio Vallesinella, da dove parte il sentiero per il Rif. Brentei.
Essendo ancora maggio il Brentei però è chiuso, e dovremo pernottare nel locale invernale, cosa che provoca un inevitabile appesantimento degli zaini, già belli carichi.
Nel primo pomeriggio iniziamo quindi a salire per il sentiero, passando per il Rif. Casinei e continuando lungamente per la panoramica traccia fino a destinazione (2 ore e 40 dalla macchina).

In salita verso il Rif. Brentei

Quasi a destinazione

Lungo la strada incontriamo anche alcuni ragazzi che hanno disceso in giornata il Canalone Neri con gli sci, che ci dicono di quanto sia piacevole la salita, interamente tracciata.
Risalendo facilmente per il sentiero iniziamo anche a scorgere la meta della nostra uscita, il Canalone incassatissimo tra le verticali pareti della Tosa.
Arrivati al Rif. Brentei ci sistemiamo nel locale invernale, una baracca poco distante dal rifugio estivo, che se non è proprio il massimo quanto a pulizia perlomeno offre un buon riparo.
Qui arrivano​,​ poco dopo di noi​,​ altri ragazzotti tedeschi e altoatesini,​ non molto socievoli, ma​ intenzionati a scendere per il canale con gli sci​.

Il Canalone Neri e il Rifugio Brentei

Il locale invernale del Rif. Brentei

Mangiamo qualcosa e ci mettiamo a dormire, con la sveglia puntata in piena notte e gli zaini già pronti da infilare.
​Alle tre, dopo una colazione veloce, siamo fuori dal rifugio. In breve iniziamo a scendere la Val Brenta e a risalirne l'altro versante verso l'immenso conoide alla base del canalone.
La traccia che il giorno precedente era ben visibile oggi però non si trova; inizialmente penso di essere troppo a sinistra nel canale e mi sposto, ma poi capisco che lo spindrift, durante la notte, ha coperto tutto.
Quindi tocca battere la traccia, e il canale davanti a noi, alle prime luci dell'alba, diventa ancora più immenso.
Serve ritmo, e a ritmo vado avanti aiutandomi con le picche su una neve che il giorno prima avrei immaginato migliore.
Sfiliamo di fianco a delle cascate di ghiaccio mentre ogni tanto si sente qualche colpo di ciottoli che cadono, e in lontananza i primi raggi di sole illuminano l'uscita del canale.
Fortunatamente, quando sono circa a metà canale, ci raggiungono i ragazzotti altoatesini poco socievoli, che faccio passare con piacere al comando.

Prime luci dentro al Canalone

Lasciamo che gli sciatori ci sorpassino...

Iniziamo a vedere la fine!

Da qui in poi la salita diventa di tutt'altra pasta, passiamo per la traccia già battuta e ci godiamo da pazzi l'arrivo in vetta, al sole, con un panorama da rimanere piantati in vetta a Cima Tosa per una settimana.
Bellissimo, uscire al sole della vetta dopo la salita è forse una delle più belle emozioni di un montanaro, se a questo si aggiunge una giornata limpidissima e una vista unica la cosa diventa davvero unica.

Usciamo in vetta!!!

Foto di rito in vetta a Cima Tosa

Foto, due parole (due solo eh) con gli altoatesini, ci guardiamo intorno, e alla fine il freddo ci costringe ad iniziare a scendere per la lunga discesa che ci aspetta.
In direzione sud-est seguiamo la larga cresta nevosa, arrivando ad un pulpito con vista eccezionale sul Campanile Basso di Brenta.
Occhio perchè la via di ritorno non passa da questo pulpito, che comunque vale la pena raggiungere, ma scende nel pendio di destra, andando ad intercettare una evidente fascia rocciosa a valle.

La vista sul Brenta e sul Campanile Basso

Eccezionale

Nei pressi di tale fascia rocciosa, da cercarsi su cengia e balze, si trova un ancoraggio con cordini e maillon per la discesa in doppia, all'uscita di un evidente camino.
Si possono fare due calate con una corda da 60 m, trovandosi in loco molti ancoraggi per la discesa; si arriva infine su un pendio nevoso, alla base del camino di roccia per il quale passa la via normale di salita a Cima Tosa.

Alla ricerca degli ancoraggi per le doppie

Alla base del camino sceso in doppia

Discesa su neve scaldata dal sole

Il sole inizia a scaldare come si deve, e con la neve che inizia ad appesantirsi seguiamo ora il lungo sentiero verso il Rif. Pedrotti, che raggiungiamo sfruttando una provvidenziale traccia nella neve.
Dal Pedrotti si risale ora verso la Bocca di Brenta, dove facciamo un'ultima sosta prima di riprendere la discesa al Rif. Brentei, dove arriviamo in poco più di un'ora.

Verso il Rif. Pedrotti

Rif. Pedrotti

Dalla Bocca di Brenta verso il Rif. Brentei

Qui diamo il fondo alle riserve d'acqua e recuperiamo i pochi materiali lasciati la mattina; un'ultima occhiata al canalone salito poche ore prima e imbocchiamo decisi il sentiero di rientro, con cui in breve torniamo al parcheggio del Rif. Vallesinella.

Discesa verso il Rif. Brentei

Salita sicuramente facile e non tecnicamente impegnativa, ma veramente bellissima. Impegno globale da non sottovalutare, considerando l'ambiente e la lunghezza dell'itinerario di ritorno.

1 commento:

  1. Vovoooooo l'hai fatto finalmente... Fortuna che quella volta non ti ho seguito :p

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