lunedì 16 febbraio 2015

Croce di Monte Bove, Il Barone Rampante

A forza di ripetere vie aperte da altri, a volte viene voglia di salire da qualche parte in cui non sia mai passato nessuno. O dove perlomeno non ci sia una relazione a dirti dove andare, perchè in fondo andare in montagna è anche questo.
Sinceramente ho qualche dubbio sul fatto di essere il primo a salire per questa linea, tanto è evidente e logica guardando la parete del Bove da Ussita; e probabilmente qualcuno ha già fatto qualche giro da quelle parti, anche se di ciò, per quanto ne sappia, non è rimasta alcuna traccia.
Era qualche tempo che avevo notato quel solco dritto e sottile, proprio sotto la verticale della vetta,
e anche il fatto di non trovare notizie di precedenti salite da nessuna parte ha contribuito a farmi salire la smania di provare.
La via che ne è uscita è un bel viaggio, più facile tecnicamente nella prima parte - dove però è più difficile l'orientamento - leggermente più sportiva in alto, dove ci si infila nello stretto canale che conduce proprio nei pressi della vetta.
Se dovessi darle un nome - pronto ovviamente a ritirare tutto se qualcuno ne rivendicasse la "prima" - la chiamerei "Il Barone rampante", così un po'dall'idea di libertà che c'è nel libro di Calvino, per quanto possa sembrare forse eccessivo scomodarlo per una cosa che, in fin dei conti, è poco più di un gioco.

Accesso: Calcara (MC)
Tempo di percorrenza: 6 ore
Dislivello: 1.100 metri
Difficoltà: AD
Valutazione: ***


Il Bove è una di quelle montagne dove l'ambiente ti inghiotte: un labirinto di canali, crestine, balze, pareti e selle, che da lontano è difficile distinguere nettamente, pur essendo evidente già allo sguardo che non si tratta di un massiccio di serie B, anzi...
L'idea c'è, quel sottile canale sembra fatto apposta per essere salito, e francamente mi stupisco di non trovare neppure una relazione o un accenno a quella linea così evidente ed estetica.
Non ho mai fatto granchè su questo versante del Bove, al contrario, tra le poche volte che ho provato qualcosa in zona sono maggiori le ritirate che i successi; però qualche anno fa (sbagliando totalmente il percorso della via che volevo salire) mi sono trovato a passare proprio in questa zona e perlomeno una certa idea di cosa avrei potuto trovare me l'ero fatta.
Dopo un inizio d'inverno molto magro, ormai a metà febbraio e con la possibilità (anche se scarsa) di essere il primo a passare di li, decido questa volta di provarci.
A Ussita mi fermo qualche minuto a guardare la parete con il binocolo. La zona è intricata e provo a prendere qualche punto di riferimento per la salita, giusto per non perdermi da solo nella pancia del Bove.
Parcheggio a Calcara, lungo la sterrata dove sbuca il sentiero proveniente dalla Val di Bove, per il quale conto di rientrare.
Sono le 7.30 e inizio a camminare cercando di ritrovare sulla parete sovrastante i riferimenti visti col binocolo qualche minuto prima ma...proprio non ci riesco! Salendo da Ussita alla vicina Calcara si cambia leggermente versante e la prospettiva cambia. Bisogna arrangiarsi con le foto della parete.
Abbandono la sterrata, iniziando a risalire sulla destra, in corrispondenza di un grosso e deturpante pilone verde tra gli alberi.

Verso il bosco

Il bosco è fitto di arbusti e la neve sfonda fino a sopra il ginocchio, cerco di mantenere una direzione più o meno lineare e dritta, ma gli alberi nascondono quasi interamente la visuale e devo affidarmi un po'al caso.
Fatto sta che, dopo un'ora e mezza ed una bella sudata, sono al termine del bosco, nei pressi dell'attacco del primo canale.
Qui inizia la via vera e propria.
Si sale per questo primo canale facilmente, passando per una strozzatura e sbucando poco dopo su una piccola sella.
Da qui si inizia ora a traversare verso destra, costeggiando alla base una serie di paretine incise da camini e canali, sopra una serie di ripide balze, frequentate dai camosci.

Camosci

Si inizia a traversare

Alle spalle

Si traversa fino ad intercettare un canale sulla sinistra, continuando poi a salire per questo, facile ma un po'più ripido del precedente.
Alla fine del canale, in corrispondenza di un pianoro, si scorge la croce di vetta, traversando in direzione di questa (sx, ambiente ampio) fino ad intercettare un canale che sale largo per poi strozzarsi poco più di trenta metri più in alto.


Mi spiano!

Bicco

Tracce di sciatori

Si punta alla strozzatura (aggirabile probabilmente, e con più facilità sulla dx) che si supera in breve ramponando anche un po'di roccia, circa 80°.
Ora dritti, seguendo la linea del canale e superando altri due/tre saltini più ripidi, dopo i quali si esce direttamente in vetta.

Il canale con il primo saltino

Altri salti

Per il ritorno si scende prima in Val di Bove, per poi imboccare il sentiero che, sulla destra, riporta a Calcara.
Non ci sono segni - con la neve - che indichino il bivio dove parte la traccia che occorre seguire, quindi bisogna un po'arrangiarsi andando un po'a naso in mezzo a neve pure molto profonda (un paio di ciaspole aiuterebbe, ma avendo due macchine a disposizione si potrebbe anche scegliere di lasciarne una a Frontignano per facilitare il rientro).

La parte alta della via

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