lunedì 30 aprile 2012

Da Frontignano a Pizzo Berro

Probabilmente quest'inverno è molta più la neve che ho dovuto spalare davanti casa che quella che ho pestato con lo zaino in spalla.
Pur nella solita incertezza metereologica decido quindi di tentare un percorso già fatto nella speranza di trovare ancora un po'di neve, forse l'ultima: salire da Frontignano la Val di Bove, superare la Forcella della neve e toccare Pizzo Berro passando per la ferratina.

Accesso: Frontignano di Ussita, Hotel Felycita (GPS: 42.91964,13.165516)
Tempo di percorrenza: 6 ore
Dislivello: 1400 m 
Difficoltà: EEA
Valutazione: ***


Dopo una sveglia di buon'ora e un'ottima colazione nel tragitto Jesi - Frontignano, alle ore 8.00 sono pronto sul piazzale dell'Hotel Felicyta.
Imbocco il sentiero sulla sinistra per raggiungere la Val di Bove, non c'è ancora anima viva in giro e la mia presenza impaurisce un paio di scoiattoli, che lasciano cadere le pigne che stanno mangiando e scappano invisibili in un fruscio di rami.
Appena entrato nella valle mi accorgo di non essere realmente solo: un piccolo di daino bruca per nulla infastidito dal mio camminare.

Daino

Colazione

Dopo aver scambiato quattro parole con l'ungulato ed aver ripreso il cammino riesco finalmente a incontrare anche uno dei famosi camosci appenninici che popolano la Val di Bove.
Il soggetto non è però socievole come il suo cugino daino ed appena mi scorge se ne scappa saltando e sbraitando verso la macchia, da vero snob non mi concede nemmeno il tempo di tirare fuori la macchina fotografica.
Intanto sono arrivato alla Valle vera e propria, il sole in faccia e un verde acceso costellato di crochi viola...micidiale!

Val di Bove 

Per arrivare alla Forcella della neve, in teoria, da questo punto si dovrebbe puntare verso le pendici del Monte Bicco per salire la strada che porta al Cristo delle Nevi, oppure imboccare, dall'altro lato della valle, il sentiero che sale al Bove Nord.
La neve sui canali però non è ancora sciolta del tutto e una lingua di neve molto invitante pare sbucare proprio dove il Bove si congiunge con la cresta che conduce a Pizzo Berro.

Salita

Per ghiaie e sfasciumi arrivo in poco tempo alla base della lingua di neve, la cui consistenza consente di salire senza ramponi.
Piccozza in mano mi godo quindi l'ultima neve di questo inverno, con la Val di Bove in veste primaverile alle spalle e ogni tanto il raglio di quel camoscio incontrato poco prima che ancora si lamenta della mia presenza.

Bicco 

In cima 

Una bella sudata e sono in cima! Giusto un minuto per prendere fiato al riparo dal vento e riparto in direzione Pizzo Berro.
La cresta è quasi tutta sgombera dalla neve e la pendenza dell'ultimo tratto si intuisce anche da lontano.
Scendo un po'e inizio sul sentierino che costeggia la muraglia rocciosa, sempre attento a non finire direttamente nella sottostante Val Tenna... 

Forca della Cervara - Forcella della Neve 

Supero in breve la crestina, fermandomi ad ammirare il nevaio che dalla Val di Panico arriva fin sotto i miei piedi...certo che non sarebbe stato male provare a salire da qui!
E arriva il tratto più pesante: la salita fino all'attacco della ferratina che porta alla vetta: uno zoccolo ripidissimo privo di traccia che si affronta sulla linea di massima pendenza seguendo pochi segnavia bianco/rossi.

Lo zoccolo per la ferratina

Dopo una buona mezz'ora di salita arrivo alla ferratina. Come ricordavo, niente di difficile (anche perchè la catena è di dimensioni molto ridotte e le maglie rapide su cui è agganciata sono più psicologiche che altro).
Il tutto si risolve in tre passaggi, terminata la salita in cinque minuti si arriva alla cima di Pizzo Berro.

La fine della ferrata 

Per il ritorno scelgo di seguire l'itinerario dell'andata, anche se si potrebbe scendere nella Val di Panico, passare da Casali e tornare da li in Val di Bove.
Scendo la ferrata in pochi minuti ed inizio la parte più tosta dell'intero giro: la discesa dello zoccolo.

I pilastri di Pizzo Berro 

Il resto del percorso è decisamente meno impegnativo, torno per Forca della Cervara e risalgo al Bove, per poi tornare al parcheggio passando per il Cristo delle nevi e la pista del canalone, oggi priva di neve.

Cresta




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