giovedì 27 aprile 2017

Corno Piccolo, Via della Goccia

Certamente mai avremmo immaginato di salire questa via a fine aprile, a primavera ormai inoltrata.
Erano già alcuni inverni che parlavamo della Via della Goccia, anche se finora la cosa era rimasta nel cassetto.
La salita è veramente interessante e divertente: nulla di tecnicamente impossibile ma comunque impegnativa e da non sottovalutare, soprattutto per quanto riguarda l'individuazione delle condizioni ideali. 
Siamo usciti con quattro tiri in totale, di cui due - quelli sulla goccia - più impegnativi e molto poco proteggibili.
Per una ripetizione utili un paio di viti da ghiaccio corte, cordini e qualche chiodo per attrezzare le soste degli ultimi due tiri. Le prime due soste sono attrezzate a spit.

Accesso: Prati di Tivo (TE)
Tempo di percorrenza: 7 ore a.r.
Dislivello: 650 m. fino in vetta, 200 m. lo sviluppo della via
Difficoltà: D+
Valutazione: ****



Come al solito arriviamo ai Prati di Tivo in anticipo rispetto alla partenza della funivia. Inganniamo il tempo guardando la nord del Corno Piccolo, con la colata bianca della goccia che spicca netta tra i vari canali. Oggi sembra fattibile, ma decidiamo di scegliere solo una volta arrivati alla base.
Alla Madonnina infiliamo i ramponi e iniziamo il traverso sotto la nord, su neve sfondosa che ci fa faticare non poco a battere la traccia.
Intercettato il canale della Via della Goccia saliamo fino a delle rocce affioranti, dove ci assicuriamo su uno sperone prima di partire.

In traverso sotto la Nord del Corno Piccolo

Quasi all'attacco della Via della Goccia

La via sembra in buone condizioni, l'importante è essere veloci e leggeri, perchè il ghiaccio è sottile e le picche battono più volte contro la roccia.
Attacchiamo convinti il primo tiro, destreggiandoci un po'tra le roccette iniziali impiastrate di neve inconsistente. All'attacco della colata le cose fortunatamente cambiano e riusciamo a salire un bel primo tiro delicato e divertente.
La sosta si trova sulle rocce a sinistra della colata, difficilmente raggiungibili per via del poco ghiaccio; in tutto circa 50 metri, 65/70°.
Il secondo tiro prosegue dritto, sempre sulla sinistra si trovano due chiodi, anche questi difficilmente raggiungibili. La sosta è a spit sulla verticale della colata, poco dopo l'uscita dalle difficoltà (circa 45 metri, 65/70°. pass. 75°).

Sul secondo tiro della Via della Goccia

In uscita sul secondo tiro

Si prosegue ora per il canale che sale evidente verso sinistra, poi per una divertente goulottina ghiacciata verso destra, al termine della quale si sosta (trovato un chiodo, circa 50 metri, max 60/65°).

All'inizio del terzo tiro

Ora per evidente canalino posto a destra della sosta, con un paio di brevi passaggi più ripidi, si va ad uscire dalle difficoltà, raggiungendo la comba nevosa della nord. Ho sostato su roccia affiorante con due chiodi, poi tolti (60 metri, max 60°).

Risaliamo la comba nevosa verso la vetta

Dalla comba, per raggiungere la vetta, abbiamo affrontato direttamente il sovrastante pendio, sbucando sulla spalla a sinistra della croce, raggiungibile da qui in pochi minuti.

Il Corno Grande dalla vetta

Il Rifugio Franchetti anche oggi affollato

Per la discesa, volendo evitare il traverso della comba per raggiungere le calate presenti nel canale del Camino di Mezzo, abbiamo raggiunto il Canale Centrale per il quale siamo scesi faccia a monte.

In discesa verso il Canale Centrale

Alla base del Canale Centrale

Nessun commento:

Posta un commento