mercoledì 4 giugno 2014

Cima Presanella, Via Faustinelli

Già dal basso della Val di Sole la parete nord della Presanella fa impressione; anche da lontano si distinguono chiaramente la morfologia dei canali e i solchi delle crepacciate, oltre che le linee delle tante vie che salgono per la vetta.
Le possibilità di salita sono molte, per ogni difficoltà, ma sempre in un ambiente di cui le foto non riescono certo a trasmettere la grandiosità.
La Faustinelli, tra le diverse linee, unisce la spettacolarità della salita a qualche pur modesta difficoltà tecnica (comunque da non sottovalutare, visto il contesto), arrivando a quota 3558 metri per l'evidente canale esposto a Nord-Ovest.
Lo sviluppo della sola via è di circa 500 metri, con pendenze attorno ai 55° costanti, che aumentano un poco nel canale terminale, dove è pure presente qualche roccetta.
Una salita che lascia senza fiato insomma, non un exploit alpinistico per tecnica o difficoltà, ma una grande classica che richiede comunque un buon allenamento.

Accesso: Stavel (TN)
Tempo di percorrenza: 2.30 ore per il Rif. Denza, 11 ore dal rif. alla vetta e ritorno
Dislivello: 1000 metri fino al Rif. Denza, 1200 dal rif. alla vetta
Difficoltà: D
Valutazione: ****


La partenza da casa è alle 6.00 di sabato mattina, siamo in 5 in macchina e il portabagagli è carico da scoppiare. 120 all'ora, fissi, controlliamo ogni tanto la webcam che punta la nord della Presanella per seguire in qualche modo l'evoluzione del meteo.
Arriviamo a Vermiglio in tempo per mangiare un panino e rimanere a bocca aperta quando dalla valle inizia a scorgersi la parete.
Prima tappa della salita è il Rif. Denza, posto a 2300 metri proprio di fronte alla nord della Presanella. Il sentiero più breve per il rifugio, quello che sale dai Pozzi Alti, è però chiuso e ci toccano poco più di mille metri di dislivello, circa due ore e mezza, per raggiungere il punto di partenza per la via.

Cima Presanella vista dalla valle

Avvicinamento al Rif. Denza

La parete nord, con il canale per cui passa la Faustinelli

Rif. Denza

Ceniamo prestissimo e ce ne andiamo dritti a dormire, la sveglia per il giorno dopo è alle 2.45 e bisogna essere freschi, ci aspettano 1200 metri di salita, quasi 500 solo sulla Faustinelli.
La mattina cerchiamo di prepararci alla svelta (non troppo in realtà): colazione, imbrago, materiali e alle 4.00 siamo in cammino per i pendii che sovrastano il rifugio fino alla sella che scende veloce nel ghiacciaio sottostante la parete.

Partenza notturna

E'già ora di spegnere le frontali, con l'alba che infuoca le mille cuspidi che ci circondano, che ci leghiamo in conserva - solo noi tra i tanti - per attraversare il ghiacciaio ed iniziare a risalire faticosamente fino ad un piccolo pianoro da cui parte la salita vera e propria.
Mangiamo un po'di cioccolata, ormai congelata, e iniziamo a salire in conserva lungo l'immensa pagina imbiancata, in un ambiente così vasto da farci sentire inesistenti, inconsistenti, miseri.

Alba sul ghiacciaio

Immenso

Alle spalle

La quota si comincia a sentire, ma passo dopo passo andiamo, superando la crepacciata terminale e puntando all'evidente canale sommitale. 
La via è anche un po'tracciata e la cosa ci facilita; la neve abbastanza buona, anche se a tratti crostosa, e ci permette di procedere abbastanza velocemente e senza particolari difficoltà.
Dietro e tutto intorno una vista eccezionale, ogni tanto ci fermiamo, scaviamo un po'la neve e ci giriamo a guardare quello che ci circonda.
Sulla Faustinelli siamo in due, gli altri della truppa sono sulla via del seracco (TD-, tosta), li superiamo e ogni tanto riusciamo a scorgerli in lontananza, scambiamo anche qualche parola gridando.

Aria sottile

Gli altri verso il seracco

La Faustinelli

Aggiriamo circa a metà via una zona di roccette, dopo alcuni metri iniziamo quindi a traversare verso sinistra, puntando alla base del grosso canale sommitale.
Qui, più per riposare i polpacci che altro, allestiamo svelti una sosta infilando due friends in un'ottima fessura granitica, decidendo di procedere da qui a tiri fino alla vetta.
Ora un altro traverso, poi canale, una piastrina vola di sotto ma non ci scoraggiamo. Secondo tiro, anche questo di quasi sessanta metri, anche qui proteggiamo pochissimo, procediamo tranquilli superando un piccolo risalto e sostando su uno spuntone.

Lungo la parete

La vista dalla via

Sosta granitica

L'ultima filata di corde ci porta in vetta, usciamo a destra della cornice che sormonta la via, tralasciando l'uscita classica, più dritta, che risale alcune roccette e buca la cornice.
Siamo a 3558 metri, Cima Presanella. Incontriamo altri alpinisti, tutti con gli sci (più tardi capirò perchè), foto, cioccolata, tè, e aspettiamo l'arrivo degli altri che vediamo terminare la vicina via del seracco.

Traverso esposto

Tiro nel canale sommitale

Uscita a dx della cornice

Croce di vetta

Si sta annuvolando ma è impressionante la vista da qui, compresa la cresta fino a Punta Vermiglio che dovremo costeggiare per la prima parte della discesa, sono le 10.30.
Per tornare al rifugio si segue ora la via normale a Cima Presanella: si scendono alcuni metri più ripidi sotto la vetta, si prosegue costeggiando la cresta (versante sud) fino al Colle Freshfield, sul quale si rimonta (molta neve, comunque tracciata).

Vetta!!

Valloni

La sud di Punta Vermiglio

Ora giù per il versante ovest (neve crostosa ma ancora buona) dove qualche sciatore provoca in tutti una giustificata invidia; in pochi minuti saremmo a valle.
Raggiunta la sella, sormontata da un evidente seracco, continuiamo a scendere seguendo la larga dorsale di cresta esposta ad est, in un vero e proprio delirio di neve molle sulla quale sprofondiamo fino al ginocchio, il tutto con una vista da cartolina su Punta Vermiglio e sulla immensa nord della Presanella.

Neve alle ginocchia

Ormai ben affaticati arriviamo alla sella che sormonta il ghiacciaio, dalla quale in breve scendiamo fino al rifugio.
Canederli, rifacciamo i materiali, contiamo 11 ore dalla mattina e ci rimettiamo in cammino verso valle, dove arriviamo in circa due ore (il rif. per una cifra ragionevole fa anche servizio "zaini" con la teleferica, poco alpinistico ma decisamente utile!).

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