domenica 18 novembre 2012

Il Monte Rotondo per la Valle del Rio Sacro

Itinerario completo e panoramico, anche se lungo e decisamente faticoso. Dall'ambiente della valle si passa al bosco di acero e faggio, per uscire sui verdissimi prati sommitali, popolati dai daini.

Accesso: Acquacanina, loc. Vallecanto (GPS 43.017145,13.183336)
Tempo di percorrenza: 6 ore a/r
Dislivello: 1335 m
Difficoltà: EE
Valutazione: ***


Venendo da Fiastra, si supera l'abitato di Acquacanina fino ad incontrare sulla destra le indicazioni per la Valle del Rio Freddo, in corrispondenza di una sbarra in ferro, dove si parcheggia.
Superata la sbarra, si inizia a scendere per la carrareccia, ad incontrare il ruscello che scorre sul fondo della gola. Superato un ponticello si prosegue sempre tranquillamente per la stradina di ghiaia oltrepassando alcune strettoie della gola.
Sinceramente questa prima parte del percorso non mi ha entusiasmato granchè: si cammina su una carrareccia con lievi saliscendi e senza grandi particolarità.
La zona presenta comunque profili di notevole interesse sia naturalistico sia storico; pare infatti che la valle fosse oggetto di un importante insediamento benedettino durante l'alto medioevo.

Il ponte 

Il Rio Sacro

Strettoia

Camminando di fianco al torrente, occorre adesso individuare, sulla sinistra, l'attacco del sentiero. Il bivio non è molto visibile, anche se segnalato con un omino in pietra. Più o meno quando la carrareccia inizia a riempirsi d'erba occorre iniziare a guardarsi bene intorno, alla ricerca della traccia che sale inizialmente nella direzione opposta a quella di provenienza.
Si comincia quindi a risalire il bosco, a tratti di acero a tratti di faggio, sempre in discreta pendenza e su sentiero pietroso. 

Il bivio 

Le nebbie nella faggeta

Arrivati al limitare superiore della macchia, si esce sui prati (il sentiero pare formare un bivio, ma le tracce si riuniscono dopo poco), dove ho la fortuna di poter osservare un gruppo di daini (almeno 5/6) saltellare poco sotto la cresta del Monte Pietralata. La distanza, se da un lato mi impedisce di fotografare questi animali così rari da osservare, dall'altro li rende quasi indifferenti alla mia presenza. Rimango seduto con il binocolo in mano quasi venti minuti, per poi riprendere a salire.
Si continua adesso per la traccia che sale lungo la conca (alla sinistra di chi sale il Monte Pietralata), fino a quando il sentiero si perde nell'erba alta. A questo punto non dovrebbe essere difficile notare una traccia che procede in direzione destra, aggirando in lieve salita il costolone Li Merigghi, sulla cui sommità in breve si arriva. Da qui, verso la testata della valle (est), si individua facilmente il Casale Gasparri. Il casale si raggiunge ora in pochi minuti e senza troppa fatica, seguendo una delle tracce che solcano la verdissima valle.

Fuori dal bosco 

 Prati

Il costolone Li Merigghi 

Casale Gasparri 

Bisogna ora puntare al colletto che separa il Monte Rotondo dal Monte Croce di Monte Rotondo. Dietro al Casale Gasparri, lievemente sulla sinistra, si inizia quindi a risalire per la ripida valletta senza traccia (la macchia rimane alla dx di chi sale), fino a raggiungere, sulla sinistra, l'attacco della cresta per il Monte Rotondo.
La salita in vetta, da qui, è abbastanza dura. Guidati da qualche omino e da qualche segnale bianco-rosso, si risale, quasi senza traccia, il ripido pendio che sembra interminabile. Sulla sinistra il Casale Gasparri diventa sempre più piccolo, mentre sulla destra inizia a spuntare la muraglia rocciosa del Monte Bove Nord.
Arrivo in vetta, nel mezzo di un vento novembrino così gelido che sembra fatto di aghi, che il cielo si copre interamente di nuvoloni grigi e nebbie (ore 3.40 dalla partenza).
Un occhiata al panorama (Tre Vescovi, Berro, Priora, Bove, Val di Panico....!!) e svelto inizio la discesa sulla sottile cresta che collega il Monte Rotondo al Monte Pietralata, osservando le vette dei monti spuntare come isole dal mare di nuvole sottostante.

Dura salita 

Monte Croce di Monte Rotondo 

Casale Gasparri in basso e il mare di nuvole 

Omino 

Quasi in vetta... 

In cima al Monte Rotondo! 

Pizzo Tre Vescovi, Pizzo Berro e Monte Priora 

Dalla cresta si può ora tornare al Casale Gasparri ma anche, risparmiando strada, continuare fin quasi sotto la vetta del Monte Pietralata e scendere verso il costolone Li Merigghi, direttamente all'ingresso del bosco.
Si chiude comunque qui l'anello: rientrati nella macchia si scende fino alla valle e si ripercorre all'indietro la comoda carrareccia fino al punto di partenza.

La cresta del Monte Pietralata 

Verso Forcella Cucciolara 

Valle Acquasanta 

Nebbie

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