martedì 27 agosto 2013

Catinaccio d'Antermoia, ferrata est e ovest

La ferrata al Catinaccio d'Antermoia non è certo una delle più difficili o tecniche che si possono incontrare sulle Dolomiti.
I passaggi sono tutti molto abbordabili, si trovano in tutto tre corte scalette e non vi sono (salvo qualche passaggio prima della vetta) tratti molto esposti, tanto che abbiamo percorso quasi l'intero giro sciolti.
In compenso la vista che si spalanca una volta giunti alla grossa croce del Catinaccio d'Antermoia è davvero unica ed immensa, ripaga ampiamente della fatica fatta in salita.

Accesso: Pera (TN)
Tempo di percorrenza: 6 ore (dal Rif. Gardeccia)
Dislivello: 1.300 metri
Difficoltà: EEA
Valutazione: ****


Dal Rif. Gardeccia (accessibile tramite apposito servizio di bus da Pera) si sale prima ai Rif. Vajolet e Preuss, per proseguire poi, sempre su terreno molto comodo, per il Rif. Passo Principe, sopra il quale inizia la via ferrata.

Poco dopo il Rif. Vajolet

Guglie

Il percorso attacca proprio a pochi metri dal Rifugio, davanti al quale si sale ripidamente su tracce di sentiero fino ad una lapide in ferro, ben visibile già dal basso.
Un grosso masso costringe inizialmente ad uno scomodo passaggio accucciati, dopo il quale si supera qualche risalto roccioso sino all'inizio vero e proprio della ferrata, con buon cavo d'acciaio.

Il Rif. Passo Principe dall'attacco della ferrata

La targa all'inizio della via

La via è sempre molto evidente ed intuitiva da seguire, i passaggi non risultano mai difficili o esposti e il cavo serve più che altro come corrimano che come assicurazione vera e propria.
Veramente suggestivi gli scorci che man mano si aprono, sempre più ampi, verso Cima Catinaccio e le cime circostanti, oltre che verso le vette alpine imbiancate.
Dopo un ultimo tratto gradonato la ferrata termina e si arriva in vista della croce di vetta.

Primi tratti attrezzati

La cresta finale prima della croce di vetta

Si prosegue ora, senza cavo, sulla aerea ma facile cresta che in pochi minuti conduce in vetta al Catinaccio d'Antermoia.
Bellissimo il panorama, da qui, verso Cima Catinaccio, o verso il Rif. Antermoia con l'omonimo laghetto.

Verso Cima Catinaccio

Cima Catinaccio

La croce di vetta del Catinaccio d'Antermoia

Lago d'Antermoia

La discesa può avvenire per lo stesso itinerario di salita (la strada è sicuramente la più breve) oppure percorrendo la ferrata che sale dal versante opposto.
In questo caso, superata la croce di vetta, si continua a percorrere la cresta per alcuni metri, sino ad incontrare il cavo d'acciaio della via.
Anche questa ferrata non presenta tratti particolarmente difficoltosi, un po'd'attenzione è però necessaria a causa della possibilità di muovere qualche sasso su chi precede, anche in considerazione della grossa frequentazione dell'itinerario.
Al termine del tratto attrezzato occorre imboccare il sentiero che, sulla destra, conduce con assolata salita al colle posto proprio sopra il Rif. Passo Principe, al quale poi brevemente e in discesa si fa ritorno (un paio di facili tratti innevati).

Il sentiero al termine del tratto attrezzato

Le pareti del Catinaccio d'Antermoia

Da qui, per il comodo e affollatissimo sentiero di andata, di nuovo ai Rif. Vajolet e Preuss, quindi al Rif. Gardeccia.

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