giovedì 1 settembre 2016

Torre Jolanda, Via del Topo

Da un po'di tempo pensavamo ormai alla Moiazza, e la ricerca è come sempre verso salite facili e possibilmente divertenti.
La via del Topo è tecnicamente semplice, molto varia e divertente nell'arrampicata. Ovviamente il panorama è quello eccezionale delle Dolomiti, e con il sole di fine agosto la giornata che ne esce è piacevolissima.
La via è attrezzata soltanto alle soste e con rari chiodi in alcuni passaggi, portare normale dotazione alpinistica e cordini per le varie clessidre.

Accesso: Passo Duran
Tempo di percorrenza: 1 ora l'avvicinamento, 4 ore la via, 2 ore il rientro
Dislivello: ca. 300 metri di svil. 
Difficoltà: D (IV, 1 pass. IV+)
Valutazione: ****


Al Passo Duran arriviamo col buio, perchè col controesodo di fine agosto abbiamo passato metà pomeriggio in coda in autostrada.
Nemmeno ci guardiamo intorno, raggiungiamo gli amici nel camerone del rifugio e ci infiliamo sotto le coperte.
La mattina ci regala lo spettacolo dei pascoli e delle vette dolomitiche, e appena finita la colazione infiliamo svelti i materiali negli zaini e iniziamo a salire per il sentiero 259, appena dietro il Rif. Tomè.

Passo Duran dall'alto!

Avvicinamento

Si percorre inizialmente un pascolo, si transita per un rado bosco e si arriva al bivio con la carrareccia che sale verso il Rif. Carestiato.
Qui si segue la carrareccia verso sinistra per pochi metri, per poi lasciarla imboccando un'esile traccia che si addentra tra la vegetazione sulla destra.
Si risale sempre più ripidamente fino a sbucare sotto la grande parete della Moiazza, seguendo sempre alcuni evidenti omini.
Tramite un ultimo canalino visibile sulla destra si arriva nei pressi della base della Torre Jolanda, in corrispondenza dello zoccolo roccioso.
L'attacco della via si trova quasi alla fine dello zoccolo (verso sinistra), su un canalino con numerosi mughi.

L1: salire per il canalino con mughi, uscendone sulla destra. Salire ancora qualche facile roccia sino a sostare su ch. e cl. (50 m., III).
L2: procedere per le facili rocce sovrastanti la sosta, tendendo verso destra e raggiungendo la sommità dello zoccolo. Dalla cengia dirigere verso un evidente canale con grosso masso incastrato (50 m, III, sosta su ferle).

Sosta di L2

L3: superare il piccolo strapiombo sovrastante la sosta e proseguire, passando sotto il masso incastrato, dentro il canale/camino fino ad uscirne su comodo terrazzino. Sostare su golfaro e cl. artificiale (45 m, IV).

Primi passi di L3

Il camino di L3

L4: attaccare la placca (ch.) e proseguire sul fondo del successivo canale uscendone facilmente sulla destra, dove si trova la sosta su 2 fix (50 m, III+).
L5: a destra della sosta, per attaccare il diedro di IV+ leggermente unto (2 ch. vicini). Dopo il diedro proseguire brevemente a sinistra per poi tagliare dritti e rimontare lo spigolo, andando a sostare su 2 ch. (35 m, IV+).

All'attacco del diedro di L5

L6: per la placca nerastra sovrastante la sosta su buona roccia, sosta su 2 fix (35 m, IV, bel tiro!).
L7: attaccare lo spigolo a sinistra della sosta e procedere per alcuni metri prima di rimontarlo sulla destra. Procedere quindi per facili rocce sino ad intercettare un canale (ch.), dentro il quale si deve attrezzare una sosta su cl. (45 m, IV e III) 
L8: breve lunghezza che con facili passaggi all'interno del canale conduce all'ultima sosta (2 fix) e quindi in vetta alla Torre Jolanda (III, 15 m.).

La vetta non è comodissima, ma il panorama merita, e ci godiamo dieci minuti di pausa prima di rifare le corde e iniziare la discesa.
Per scendere è possibile fare delle doppie (credo fuori dalla linea di salita) oppure seguire un disagevole sentiero, come fatto da noi.
Dall'ultima sosta non salire sulla sommità della torre, ma traversare a destra lungo una evidente cengia e affrontare un breve tratto esposto attrezzato con corda fissa.
Scendere quindi per insidioso terreno nell'evidente canalone di destra, seguendo una esile traccia e degli omini. Proseguire lungamente lungo il canalone per massi disagevoli e guadagnarne il fondo, dove tra i mughi è presente una traccia che in circa 20 minuti riporta a Passo Duran.

Rientro

Ultimi tratti del sentiero per il rientro

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